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La proctologia rappresenta un' ultraspecializzazione della chirurgia. Il proctologo è un chirurgo colorettale con una eccellente conoscenza dell'anatomia perineale, rettale e dell'ano che si dedica principalmente allo studio e al trattamento delle patologie di retto, ano e pavimento pelvico.
Le patologie del pavimento pelvico colpiscono più frequentemente le donne che hanno avuto più gravidanze e che sovente riferiscono storie di travaglio protratto o di stipsi ostinata. La stipsi e i classici sintomi ascrivibili alla cosiddetta sindrome da ostruita defecazione, il tenesmo, il soiling, l'incontinenza urinaria e fecale a solidi e/o a gas, le malattie dell'ano come le emorroidi, le ragadi, le malattie a trasmissioni sessuale (i condilomi) e le fistole e ascessi anali rappresentano le patologie che più frequentemente conducono il paziente dal proctologo.
Una buona visita proctologica prevede la valutazione del paziente mediante esplorazione rettale, anoscopia, rettoscopia ed una ecografia anale.
La diagnostica strumentale di cui necessariamente deve avvalersi un buon proctologo è rappresentata dalle seguenti metodiche:
• Rx colpocistodefecografia: studio radiologico che permette una ricostruzione fedele della morfologia e della dinamica del retto e degli organi pelvici durante le fasi defecatorie. Tale metodica è fondamentale per stabilire la presenza e la gravità di un cistocele, di un rettocele, di un prolasso rettale e per stabilire il più adeguato trattamento chirurgico da riservare al paziente.
• l’ecografia dell'ano con sonda rotante consente lo studio morfologico degli sfinteri anali e degli spazi perianali e perirettali ed è sempre più indispensabile nella diagnostica di un ascesso anale e/o di una fistola anale consentendo di stabilire con precisione impressionante i rapporti dell'ascesso e o della fistola con gli sfinteri e i muscoli del pavimento pelvico.
L' ecografia del pavimento pelvico con sonda lineare permette di valutare con una metodica meno invasiva e meglio tollerata rispetto alla defecografia un' intussuscezione rettale (prolasso rettale completo) ed un eventuale cistocele
• la manometria anorettale per lo studio funzionale degli sfineri anali consente di ottenere informazioni oggettive sulla funzionalità dell'ano in termini di continenza.
• lo studio dei tempi di transito intestinale può fornire informazioni importanti nei casi di stipsi ostinata
I trattamenti chirurgici sono numerosi e vanno commisurati alla reale condizione del paziente. Pertanto una corretta e attenta diagnostica preoperatoria è indispensabile per la scelta dell'intervento chirurgico più adeguato alle esigenze del paziente.
• la prolassectomia con suturatrici meccaniche eseguita per via trans anale (STARR, TRANSTAR) va riservata per lo più in caso di sindrome da ostruita defecazione
• Resezioni e rettopessi sempre più frequentemente eseguite per via laparoscopica (interventi di asportazione di parte di intestino protrudente i primi e interventi di sospensione del retto protrudente mediante ancoraggio del retto alla fascia del promontorio sacrale i secondi ) rappresentano spesso una soluzione concreta in caso di prolasso rettale completo
• resezioni coliche per via laparoscopica o laparotomica vanno riservate esclusivamente a casi di stipsi grave e non sempre le indicazioni sono condivisibili
• mucoprolassectomie secondo Longo trovano indicazione nella malattia emorroidaria associata a prolasso mucoso emorroidario
• emorroidectomie (legatura elastica, sclerosanti, crioterapia, laserterapia ed asportazione secondo Milligan e Morgan, secondo Fergusson...)
• fistulectomie semplici e complesse in caso di fistole anali semplici e o complesse
• sfinterotomie per ragadi anali con ipertono serrato degli sfinteri anali
• riparazioni dello sfintere anale per incontinenza fecale
• interventi per asportazione di neoformazioni o condilomi anali e rettali.